L’uso dei videogiochi ai tempi del Coronavirus

L’attuale situazione di emergenza sanitaria e l’isolamento stanno contribuendo a modificare la percezione e l’approccio ai videogiochi. Infatti, se fino a poco tempo fa i videogame erano spesso ritenuti una perdita di tempo, uno strumento che isola gli utenti e che può rivelarsi causa di dipendenza, oggi se ne riconoscono anche gli aspetti positivi.

Un cambio di prospettiva è fornito direttamente dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che attraverso la campagna di sensibilizzazione #PlayApartTogether, sottolinea il potere terapeutico degli stessi durante la quarantena e la possibilità di praticare il necessario distanziamento sociale. Riconoscendo che le aziende del settore dei videogiochi hanno un pubblico globale, l’OMS spera di raggiungere milioni di persone con informazioni importanti che aiutino a prevenire la diffusione del Covid-19, oltre che a trasmettere messaggi di speranza per sostenere chi è particolarmente provato da questa situazione. In questo senso, i videogiochi vengono riconosciuti come potenti strumenti di unione che permettono di connettersi con gli altri, intrattenersi ed alleviare il potenziale stress causato dall’isolamento prolungato.

Il periodo difficile che stiamo vivendo ha pesanti ripercussioni su ogni aspetto della vita quotidiana e ha influito inevitabilmente anche sul settore del divertimento elettronico, che vede rallentata la produzione di moltissime aziende a causa delle restrizioni e delle misure anti-contagio adottate dai governi.

Allo stesso tempo però, si è registrato un forte incremento del numero di videogiocatori attivi, beneficiando il gioco online in questo periodo di difficoltà economica globale.

Per di più, diverse aziende del settore videoludico stanno proponendo campagne di solidarietà digitale e si stanno impegnando a distribuire giochi gratuitamente, in modo da incentivare le persone a rimanere in sicurezza nelle proprie case trascorrendo il tempo giocando. Di conseguenza, anche il celebre videogioco Pokemon Go ha adattato le sue modalità di gioco per permettere ai milioni di appassionati in tutto il mondo di continuare ad usufruire dell’intrattenimento senza uscire dalla propria abitazione. Dal canto proprio, l’industria italiana del settore ha attivato una raccolta fondi per supportare attivamente la Croce Rossa.

Un’interessante iniziativa riguarda il videogioco Foldit, che coinvolge diversi ricercatori per lo sviluppo di farmaci e vaccini per contrastare il Coronavirus. Nello specifico, gli utenti hanno la possibilità di “giocare virtualmente” con delle proteine per capire come possono mutare forma ed evolvere, testando le soluzioni più promettenti e offrendo così un potenziale contributo alla ricerca scientifica.

Il Coronavirus ha cambiato drasticamente le nostre abitudini, costringendoci ad usufruire delle nuove tecnologie per mantenere un’efficace gestione delle attività quotidiane: smart working, videolezioni, streaming e videogiochi online, che pongono l’infrastruttura di Internet sotto un’enorme pressione. Infatti, in questo periodo di emergenza si sono registrati numerosi casi di rallentamenti ed il gaming online contribuisce in grande misura a congestionare la rete. In particolare, la quantità di dati usati in Italia per giocare online ha registrato un aumento del 30% del traffico sulla sua rete rispetto al giorno medio. A tal riguardo, è importante sottolineare che la gestione di questo servizio è complessa, in quanto ridurre il consumo dei dati non garantirebbe un’esperienza di gioco fluida e reattiva.

Per quanto concerne gli aspetti prettamente psicologici e sociali dell’attuale situazione di emergenza, particolare attenzione è stata posta sul comportamento degli adolescenti durante la quarantena. Spesso, i genitori faticano a gestire i loro figli costretti a rimanere in casa tutto il giorno, e in certi casi l’isolamento forzato rappresenta un fattore di rischio per l’insorgenza di conflitti famigliari. Di conseguenza, alcuni esperti del settore hanno deciso di porre l’accento sul potenziale valore educativo dei videogiochi. Tra questi, Paolo Paglianti, esperto di videogame e tecnologia, asserisce che i videogiochi possono risultare utili ai ragazzi per capire meglio la situazione inusuale che stanno vivendo: essi infatti pongono l’utente di fronte ad una sfida e lo spingono ad affrontare continue prove. Nello specifico, gli adolescenti possono comprendere e fronteggiare l’emergenza Coronavirus attraverso l’uso di videogame che simulano la battaglia contro i virus e permettono di entrare nei panni dei medici che lo combattono, come in Two Point Hospital.

Data la natura molto coinvolgente dei videogiochi, è bene riconoscerne il rovescio della medaglia: quando il giocatore continua a perdere, spesso tende ad infuriarsi e a perdere la pazienza. In questo caso, è importante rendere i ragazzi consapevoli delle loro reazioni emotive, in modo che essi siano in grado di prendersi una pausa quando necessaria e dedicarsi al gioco con più calma, considerandolo per quello che è, ovvero un passatempo. In tutto ciò, i genitori svolgono un ruolo decisivo, aiutando l’adolescente a sfruttare al meglio le possibilità offerte da queste attività ludiche. I videogame, infatti, possono fungere da ponte tra le generazioni: gli adulti, avvicinandosi a questo mondo, possono agevolare la comunicazione con i figli e trascorrere del tempo prezioso giocando insieme a loro o guardandoli mentre giocano. Infatti, anche se un adulto non apprezza i videogame, è suo compito distinguere quali giochi siano più adatti ai propri figli, considerando il livello di maturità da loro raggiunto.

Una preziosa opinione a riguardo è fornita da Matteo Lancini, psicologo e psicoterapeuta, presidente della Fondazione “Minotauro” di Milano (istituto specializzato nella cura dei disturbi adolescenziali) e docente di Psicologia dell’Università Milano-Bicocca, il quale evidenzia i benefici relazionali che il videogioco online può fornire, preservando i legami interpersonali tramite la collaborazione che lo caratterizza. Attraverso il gaming, i giovani lavorano sulla rappresentazione di sé e del proprio corpo e in questo periodo di isolamento forzato questa attività rappresenta un valido aiuto alla socializzazione, permettendo agli utenti di rimanere in contatto con gli altri restando a casa.

Nell’attuale periodo di emergenza, molte opportunità e speranze derivano proprio dall’utilizzo di Internet, facendo ricredere molti adulti che ancora oggi tendono a demonizzare questo strumento, focalizzandosi solo sugli aspetti negativi che ad esso si associano. A questo proposito, il professor Lancini ribadisce l’essenziale funzione educativa svolta dagli adulti, in particolare dai genitori, i quali devono rappresentare figure autorevoli agli occhi dei figli, con cui si devono interfacciare costantemente durante la quarantena. I no, i limiti e i “paletti” aiutano a crescere, così come le regole; regole che devono essere condivise, riconoscendo il contributo attivo di genitori e figli nella costruzione del sistema famigliare. Perciò, è indispensabile che gli adulti evitino toni infantilizzanti o visioni stereotipate degli adolescenti, puntando invece sul senso di responsabilità e favorendo lo sviluppo di abilità metacognitive. Come per le altre attività ludiche, l’utilizzo dei videogiochi deve sempre essere accompagnato da un’educazione digitale adeguata, in cui prevalga la conoscenza delle possibilità e dei limiti degli strumenti tecnologici, così da promuovere negli adolescenti la consapevolezza e la riflessione riguardanti queste risorse. I giovani d’oggi si intrattengono giocando ai videogame e devono sentirsi liberi di esprimersi e di mettere alla prova le loro abilità, senza un controllo pressante e costante dei genitori. Seguendo la filosofia aristoteliana del “giusto mezzo”, la famiglia nel suo complesso si impegna ad un uso misurato ed equilibrato degli strumenti tecnologici, riconoscendone il potenziale educativo, così come le conseguenze negative che un utilizzo eccessivo può provocare.

Allo stesso tempo, il sistema famiglia deve trovare delle alternative al digitale ed ai videogiochi, sperimentando attività che possano generare creatività e favorire nuove modalità di relazione. I genitori potrebbero assegnare dei compiti ai figli secondo le loro responsabilità e in linea con le loro capacità e talenti, come ad esempio occuparsi della preparazione dei pasti, dell’intrattenimento famigliare o aiutare gli adulti nell’utilizzo dei dispositivi elettronici. In tutto ciò è essenziale anche includere un dialogo aperto e sincero con i figli, condividendo i propri stati emotivi e discutendo di alcune tematiche che caratterizzano questo periodo di incertezza, tra cui la morte, la sofferenza e le preoccupazioni di diversa natura, in una reciproca condivisione di esperienze che non angoscia, ma che lascia spazio alla speranza. Garantendo spazi di socializzazione e di contatto all’interno dell’organizzazione famigliare, sarà possibile limitare il conflitto generazionale e favorire la nascita di nuove dinamiche relazionali che siano arricchenti per tutti i membri.