VALUTAZIONI PSICODIAGNOSTICHE

Il servizio di valutazione psicodiagnostica riguarda una forma di conoscenza della persona particolarmente complessa, ed è da distinguere, e separare, da quello che è sostegno psicologico e dalla psicoterapia. 

Questa forma di valutazione, di fatto, può essere descritta come un processo di indagine clinica che ha come scopo principale la conoscenza del livello di sviluppo e del funzionamento cognitivo, emotivo e comportamentale della persona, così da poter prendere, in modo responsabile, delle decisioni a riguardo.

Spinto dall’obiettivo di ricercare e riconoscere alcuni segni che permettono di descrivere il quadro globale di personalità della persona, in questo caso del bambino, individuando punti di forza e di debolezza e aree di criticità, la valutazione psicodiagnostica si caratterizza per l’impiego di diversi strumenti conoscitivi, di prevenzione, diagnosi ed intervento, quali il colloquio clinico, l’osservazione, l’uso di batterie di test e interviste, questionari self-report, che consentono di indagare il funzionamento del soggetto e di “dare un nome” alla problematica o difficoltà presentata.

SenzaPensieri offre questo servizio per permettere a colui che decide di usufruirne di raggiungere (e maturare) una  conoscenza del proprio modo di funzionare e conoscere, con la possibilità successiva di ricevere aiuto.

Di fatto, dal punto di vista clinico le decisioni possono interessare la scelta condivisa di un trattamento psicologico o psicoterapeutico o l’invio presso altri professionisti specializzati per ulteriori indagini e terapie. 

LE FASI DELLA VALUTAZIONE PSICODIAGNOSTICA CON BAMBINI ED ADOLESCENTI

La psicodiagnosi può essere descritto come un processo composto da diverse fasi: 

1.La valutazione dei bisogni e della richiesta: questa prima fase si caratterizza per la svolgimento di un esame obiettivo e la raccolta dell’anamnesi del paziente, ovvero in questo momento avviene la raccolta delle informazioni sulla storia clinica e sullo sviluppo del bambino e del ragazzo, il tutto attraverso l’uso dello strumento quale è un primo colloquio clinico psicologico presso lo studio. In questo primo colloquio, in cui verrà analizzata nel dettaglio la tipologia della richiesta, è importante la partecipazione dei genitori e/o delle persone che vivono più a stretto contatto con lui. 

2.La valutazione neuropsicologica: questa seconda fase, invece, sarà dedicata alla somministrazione di test e reattivi psicologici differenti, il tutto in base allo scopo della valutazione e dell’età della persona. Questo momento sarà costruito sulla base delle informazioni raccolte durante il primo colloquio, incontro che permetterà la scelta degli strumenti testistici più funzionale da utilizzare per esplorare i problemi individuati nella prima fase.  Brevemente può essere descritta come una fase che comprende:

  • Il colloquio clinico; 
  • L’osservazione diretta del comportamento; 
  • La valutazione con test standardizzati per l’indagine clinica.

3.L’analisi dei dati e delle informazioni: in questa fase ci si occuperà principalmente dell’elaborazione dei risultati emersi e della stesura di un profilo psicodiagnostico, con la messa per iscritto, eventualmente, di una relazione psicologica in cui vengono riportati gli elementi essenziali e il quadro di funzionamento globale del paziente. Dunque, questa fase è nata come uno spazio da dedicare all’elaborazione delle informazioni acquisite con lo scopo di ottenere un quadro il più possibile oggettivo e coerente sul funzionamento del soggetto, analizzando i dati dei test e dei questionari somministrati. In base all’esito di questo processo, come è stato detto in precedenza, viene stilata una relazione clinica dettagliata, in cui verranno riportati i risultati e in cui verrà allegato un progetto con delle proposte di intervento per potenziare le abilità del bambino, della famiglia, ed eventualmente della scuola. 

4.La restituzione e la presa in carico o eventuale invio specialistico: in questa fase verrà dedicato uno spazio alla restituzione, che avverrà attraverso un colloquio clinico, in cui lo psicologo comunicherà i risultati delle valutazioni alla persona, o comunque ai genitori (nel caso si trattasse di una valutazione di un minore) e propone un progetto terapeutico. Una volta che il progetto di intervento terapeutico condiviso verrà accettato, si concorderà con i genitori l’inizio del percorso psicologico, oppure di potenziamento, con il bambino o il ragazzo. 

Per quanto riguarda i trattamenti di potenziamento, a seconda del tipo di disturbo o della difficoltà individuata, l’intervento si può articolare in cicli individuali che possono riguardare: 

  • Trattamenti abilitativi/riabilitativi; 
  • Trattamenti di potenziamento e consolidamento dei prerequisiti e delle abilità necessarie per l’acquisizione della lettura, scrittura e calcolo; 
  • Supporto nell’individuazione di un metodo e strategie di studio efficaci; 
  • Abilitazione mirata all’utilizzo di strumenti compensativi; 
  • Percorsi di consapevolezza metacognitiva; 
  • Indicazioni e sostegno a genitori e insegnanti per affrontare e gestire correttamente le difficoltà. 

In caso di Disturbo Specifico di Apprendimento è prevista la collaborazione con la scuola per l’elaborazione del Piano Didattico Personalizzato (PDP -Miur).